Siracide 48, 1-13, 96, 1-6, 6, 7-15 |
Allora sorse Elia profeta, simile al fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
Per comando del Signore chiuse il cielo,
fece scendere così tre volte il fuoco.
Come ti rendesti famoso, Elia, con i prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
Risvegliasti un defunto dalla morte
e dagli inferi, per comando dell'Altissimo;
tu che spingesti re alla rovina,
uomini gloriosi dal loro letto.
Sentisti sul Sinai rimproveri,
sull'Oreb sentenze di vendetta.
Ungesti re come vindici
e profeti come tuoi successori.
Fosti assunto in un turbine di fuoco
su un carro di cavalli di fuoco,
designato a rimproverare i tempi futuri
per placare l'ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore dei padri verso i figli
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
Beati coloro che ti videro
e che si sono addormentati nell'amore!
Perché anche noi vivremo certamente.
Appena Elia fu avvolto dal turbine,
Eliseo fu pieno del suo spirito;
durante la sua vita non tremò davanti ai potenti
e nessuno riuscì a dominarlo.
Nulla fu troppo grande per lui;
nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
Nella sua vita compì prodigi
e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.
Il Signore regna, esulti la terra, gioiscano le isole tutte. Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sono la base del suo trono. Davanti a lui cammina il fuoco e brucia tutt'intorno i suoi nemici. Le sue folgori rischiarano il mondo: vede e sussulta la terra. I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra. I cieli annunziano la sua giustizia e tutti i popoli contemplano la sua gloria. Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. |