Cinema

SCHEDA

titolo Beatrice Cenci distribuito da CIDIF

interpreti Tomas Milian (Olimpio Calvetti), Adrienne Larussa (Beatrice Cenci), Georges Wilson (Francesco Cenci), Mavie (Lucrezia, la matrigna di Beatrice), Antonio Casagrande (don Giacomo Cenci), Ignazio Spalla (Catalano), Max Steffen Zacharias (Prospero Fadinacco), Raymond Pellegrin (Cardinal Lanciani), Massimo Sarchielli (Gasparro), Umberto D'Orsi (ispettore), Stefano Oppedisano (.), Walter Maestosi (voce narrante). 0/12 Beatrice Cenci

fotografia Erico Menczer

musiche Silvano Spadaccino; Angelo Francesco Lavagnino

sceneggiatura Roberto Gianviti; Lucio Fulci

regia Lucio Fulci

produzione Italia, 1969 genere drammatico durata 1h 39'

trama Francesco Cenci, patrizio romano odiato da tutti, perfino dai figli, per la sua avidità e crudeltà, profitta della precarietà di applicazione delle leggi per commettere abusi e soperchierie a danno dei piccoli e grandi della città. L'ultimo suo delitto, però, provoca così vasta eco che la gendarmeria pontificia è costretta a punirlo severamente con la confisca di un terzo dei beni e l'esilio per alcuni mesi in una sua proprietà di campagna ...

Potete leggere le recensioni che ho trovato sui siti IMDb, Cinematografo, Wikipedia.
Esistono omonimi film del 1941 e del 1956.

1797

a cura di Webmaster

SCHEDA
titolo	Beatrice Cenci			distribuito da	CIDIF
interpreti	Tomas Milian (Olimpio Calvetti), Adrienne Larussa (Beatrice Cenci), Georges Wilson (Francesco Cenci), Mavie (Lucrezia, la matrigna di Beatrice), Antonio Casagrande (don Giacomo Cenci), Ignazio Spalla (Catalano), Max Steffen Zacharias (Prospero Fadinacco), Raymond Pellegrin (Cardinal Lanciani), Massimo Sarchielli (Gasparro), Umberto D'Orsi (ispettore), Stefano Oppedisano (.), Walter Maestosi (voce narrante). 0/12
fotografia	Erico Menczer
musiche	Silvano Spadaccino; Angelo Francesco Lavagnino
sceneggiatura	Roberto Gianviti; Lucio Fulci
regia	Lucio Fulci
produzione	Italia, 1969	genere	drammatico	durata	1h 39'
trama	Francesco Cenci, patrizio romano odiato da tutti, perfino dai figli, per la sua avidità e crudeltà, profitta della precarietà di applicazione delle leggi per commettere abusi e soperchierie a danno dei piccoli e grandi della città. L'ultimo suo delitto, però, provoca così vasta eco che la gendarmeria pontificia è costretta a punirlo severamente con la confisca di un terzo dei beni e l'esilio per alcuni mesi in una sua proprietà di campagna ...