Lettera di S. Paolo apostolo ai Colossesi 1, 21-23, 53, 3-8, 6, 1-5 |
E anche voi, che un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive che facevate, ora egli vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto: purché restiate fondati e fermi nella fede e non vi lasciate allontanare dalla speranza promessa nel vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunziato ad ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato ministro.
Dio, per il tuo nome, salvami, per la tua potenza rendimi giustizia. Dio, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio alle parole della mia bocca; poiché sono insorti contro di me gli arroganti e i prepotenti insidiano la mia vita, davanti a sé non pongono Dio. Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore mi sostiene. Fa' ricadere il male sui miei nemici, nella tua fedeltà disperdili. Di tutto cuore ti offrirò un sacrificio, Signore, loderò il tuo nome perché è buono; Un giorno di sabato passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: "Perché fate ciò che non è permesso di sabato?". Gesù rispose: "Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell'offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?". E diceva loro: "Il Figlio dell'uomo è signore del sabato". |