Lettera ai Gàlati 2, 19-20, 33, 2-11, 15, 1-8 |
In realtà mediante la legge io sono morto alla legge, per vivere per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. Alef. Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Bet. Io mi glorio nel Signore, ascoltino gli umili e si rallegrino. Ghimel. Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Dalet. Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato. He. Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti. Zain. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce. Het. L'angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li salva. Tet. Gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia. Iod. Temete il Signore, suoi santi, nulla manca a coloro che lo temono. Caf. I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla. "Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. |