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Cinema

SCHEDA
titolo La guerra è finita (tit. orig.: La guerre est finie) distribuito daCIDIF
interpreti Yves Montand (Diego Mora) [dopp. da Pino Locchi], Ingrid Thulin (Marianne) [dopp. da Rita Savagnone], Geneviève Bujold (Nadine Sallanches), Jean Dasté (il capo della resistenza), Dominique Rozan (Jude), Jean-François Rémi (Juan), Marie Mergey (sig.ra Lopez), Michel Piccoli (primo ispettore della dogana), Anouk Ferjac (Marie Jude), Roland Monod (Antoine), Pierre Decazes (impiegato delle ferrovie), Paul Crauchet (Roberto), Claire Duhamel (donna nel vagone ristorante), Antoine Bourseiller (uomo nel vagone ristorante), Laurence Badie (Bernadette Pluvier), Françoise Bertin (Carmen), Yvette Etiévant (Yvette, la donna di Ramon), Jean Bouise (Ramon), Annie Fargue (Agnès), Gérard Séty (Bill), Catherine de Seynes (Janine), Jacques Rispal (Manolo), Fylgia Zadig (la moglie di un rivoluzionario), Pierre Leproux (il falsario), Gérard Lartigau (rivoluzionario), Jean Laroquette (rivoluzionario), Martine Vatel (studentessa), Jorge Semprún (voce narrante). 2/28 guerra è finita, La
fotografia Sacha Vierny
musiche Giovanni Fusco
sceneggiatura Jorge Semprún
regia Alain Resnais
produzione Francia / Svezia, 1966 genere drammatico durata 2h 01'
trama Diego Mora, militante comunista nella Spagna franchista degli anni sessanta, opera come collegamento tra la resistenza interna e la direzione del partito, a Parigi. In uno di questi rischiosi viaggi, imposto dallo smembramento, ad opera della polizia, di una cellula madrilena del partito e dalla necessità di prevenire nuovi arresti, egli si trova a riflettere sull'adeguatezza dei metodi cospirativi e centralistici del partito, di fronte ad una realtà in costante modernizzazione ...

Concorsi e premi

Questo film ha partecipato a:

Informazioni ausiliarie

Altri contributi: Eric Pluet; Ziva Postec; Madeleine Lafon; Marie Martine; Catherine Winter; Gisèle Rebillon; Anatole Dauman; Jacques Saulnier.

Questo film è stato trasmesso:

Potete leggere le recensioni che ho trovato sui siti IMDb, Cinematografo, Wikipedia.
Potete trovare una recensione in Gli anni Sessanta in cento film (a pag. 197).

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