Cinema

SCHEDA

titolo San Michele aveva un gallo

interpreti Giulio Brogi (Giulio Manieri), Renato Scarpa (Battistrada), Daniele Dublino (secondino), Renato Cestiè (.), Vito Cipolla (.), Virgina Ciuffini (.), Marcello Di Martire (.), Vittorio Fanfoni (.), Francesco Sanvilli (.), Giuseppe Scarcella (.), Sergio Serafini (Guelfi), Cinzia Bruno (.), Stefano Guerrieri (.), Renato Niccolai (.), Samy Pavel (.). 0/15 San Michele aveva un gallo

fotografia Mario Masini

musiche Benedetto Ghiglia

sceneggiatura Lev Tolstoj; Paolo Taviani; Vittorio Taviani

regia Paolo Taviani; Vittorio Taviani

produzione Italia, 1972 genere drammatico durata 1h 27'

trama Giulio Maineri, un anarchico internazionalista di origini borghesi, verso il 1870 guida un colpo di mano in una piccola città. L'impresa fallisce perché immatura e mal preparata e il capo viene condannato a morte. Mutata la pena nell'ergastolo, Maineri riempie la sua cella di fantasie solitarie. Parlando con se stesso finge di trovarsi nel mezzo dei dibattiti politici e di assistere al trionfo della rivoluzione: così vince lo sgomento della segregazione e continua a sentirsi vivo ...

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Potete leggere le recensioni che ho trovato sui siti IMDb, Cinematografo, Wikipedia.
Potete trovare una recensione in Cinema '76 (a pag. 52).

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a cura di Webmaster

SCHEDA
titolo	San Michele aveva un gallo
interpreti	Giulio Brogi (Giulio Manieri), Renato Scarpa (Battistrada), Daniele Dublino (secondino), Renato Cestiè (.), Vito Cipolla (.), Virgina Ciuffini (.), Marcello Di Martire (.), Vittorio Fanfoni (.), Francesco Sanvilli (.), Giuseppe Scarcella (.), Sergio Serafini (Guelfi), Cinzia Bruno (.), Stefano Guerrieri (.), Renato Niccolai (.), Samy Pavel (.). 0/15
fotografia	Mario Masini
musiche	Benedetto Ghiglia
sceneggiatura	Lev Tolstoj; Paolo Taviani; Vittorio Taviani
regia	Paolo Taviani; Vittorio Taviani
produzione	Italia, 1972	genere	drammatico	durata	1h 27'
trama	Giulio Maineri, un anarchico internazionalista di origini borghesi, verso il 1870 guida un colpo di mano in una piccola città. L'impresa fallisce perché immatura e mal preparata e il capo viene condannato a morte. Mutata la pena nell'ergastolo, Maineri riempie la sua cella di fantasie solitarie. Parlando con se stesso finge di trovarsi nel mezzo dei dibattiti politici e di assistere al trionfo della rivoluzione: così vince lo sgomento della segregazione e continua a sentirsi vivo ...