C. G. S. "Vincenzo Cimatti"

Lettera di don Cesare Galbiati

14 settembre 2004

Lettera aperta.

Da Gambela alla Comunità "Don Bosco" di BOLOGNA.

Carissimi amici,

Visto che internet ora qui gira alla velocità supersonica di 50.6 Kbyte/sec contro i 18.8/24.7 di prima, vi mando ancora un saluto prima che si blocchi tutto di nuovo...

Sono molto stanco ma contento, anche perchè qui le vacanze sono fare un salto ad Addis Abeba per fare compere per la comunità per l'oratorio e per quanto (cioè tutto) non si riesce a trovare qui a Gambela. Il morale è alto anche se le piogge sono terminate prima della fine della stagione delle piogge e quindi la temperatura si sta alzando moltissimo... speriamo di farcela quando toccherà i livelli massimi a febbraio marzo.

Finalmente possiamo girare un po' liberamente e questo ci ha tolto un po' il mal della gabbia che ci aveva presi un po' tutti, al punto che pur di non stare sempre in Gambela a volte si facevano delle pazzie andando nelle zone ancora ritenute pericolose per avvistamenti di gruppi di ribelli... Non so... qui in mezzo a tutta questa miseria non si sente la paura... e come se per incanto venisse cancellata e dopo aver fatto delle scelte o delle attività sono gli altri che ti fanno capire che forse ancora una volta ti eri messo nei guai e forse di dover ringraziare il Signore perchè non è successo niente. Non lo so... però vi sto dicendo onestamente quello che provo e quello che vivo... molte barriere di paura che mi ero costruito nel mio mondo occidentale qui non trovano spazio, perchè qui non riesci mai a sentirti a posto anche se sai che stai donando loro la tua vita... e come se ci si sentisse perennemente in debito e si fosse coscienti che anche con tutti gli sforzi che si possono fare non si riuscirà mai a saldarlo.... Forse sembrerò stupido o pazzo, ma io ci sto bene in questo pensiero, è quello che mi sembra più vero e che mi fa andare avanti a testa alta, anche quando sento la mancanza degli affetti e delle persone che mi hanno regalato la carica che adesso sento dentro di me. Mi mancate molto, non ho vergogna a dirlo, ma vi sento molto vicini e non passa giorno che io non pensi a voi...Sono felice di avervi incontrato sulla mia strada e sono felice di portarvi sempre nel mio cuore..