C. G. S. "Vincenzo Cimatti"


Lettera di Don Cesare Galbiati

9 giugno 2004


Lettera aperta da Gambela.

Alla Comunità "Don Bosco"

di BOLOGNA

Carissimi amici,

eccomi di nuovo a scrivervi...chissà quando potrò poi spedire via internet, perchè è alcuni giorni che tento di collegarmi, ma niente da fare...
Vorrei descrivervi la gioia che sento nel cuore, perchè finalmente il sogno di sempre si sta concretizzando.
Il corso di lingua amarica si è concluso bene, adesso devo veramente far sparire la paura del cominciare ad usarlo in mezzo alla gente... mah.... chissà! Intanto il mio vescovo mi ha dato l’ultimatum ed entro settimana prossima devo almeno aver presieduto una Messa in lingua Amarica.... durerà due ore!!! Non tanto per la lunghezza del rito, ma quanto per la lentezza con cui riesco a leggere..ahahahahahahah...
Appena giunto a Gambela ti accorgi subito dell’estrema povertà di questa gente, aggravata poi dalla tensione che si respira nell’aria dei tragici fatti successi qui in questi ultimi mesi...
Il sorriso dei bimbi è l’unica speranza che nasce in questa terra così martoriata... non sò che cosa hanno veramente per ridere con sorrisi così aperti, ma una cosa è certa ti danno il coraggio di camminare con loro perchè è per il loro futuro che si tenta di mettere insieme tutte le forze disponibili.... La cosa bella che si nota nei missionari che lavorano qui ormai da tre anni, è comunque l’ottimismo che devo dire non manca mai dai loro discorsi... la voglia di progettare non manca mai e soprattutto quello che stupisce è che progettano sapendo i grandi rischi di fallimento che qui, per circostanze che non dipendono da loro, comunque sono sempre presenti..
Caldo ed insetti rendono la vita più difficile, ma non meno motivata, e comunque in piccola parte sono i disagi che la nostra gente giornalmente trova sul suo cammino...siamo quindi contenti condividere un po’ della loro fatica.
Un altra bellissima realtà è la presenza delle suore di madre Teresa, cinque piccole suorine infaticabili e sempre immancabilmente col sorriso... si occupano soprattutto di un piccolo ricovero per i più poveri... hanno una marea di bimbi e di anziani (i più deboli ed indifesi in questa terra)... particolarmente toccante è il reparto di malati di AIDS in fase terminale... sembra di vedere tanti poveri crocifissi abbandonati da tutto e da tutti... l’unica cosa che non manca loro è l’amore di Dio testiminiato con la vita dalle suore del sorriso.
Ho già visitato anche i campi profughi dal Sudan... la maggior parte di cattolici arrivano dalle etnie appartenenti storicamente al Sudan, le conversioni dall’animismo sono piu’ semplici che il cambio di confessione tra cristiani... Domenica scorsa abbiamo celebrato otto battesimi... è stupendo vedere come vivono la fede coloro che apparentemente non hanno niente per cui ringraziare il Signore...
INVECE LORO.. RINGRAZIANO...RINGRAZIANO...RINGRAZIANO...e continuamente mettono a dura prova la consistenza della mia povera fede... che fa fatica a ringraziare ma è bravissima a CHIEDERE... CHIEDERE... CHIEDERE...
Bisogna venire qui per toccare con mano quanto abbiamo bisogno di cambiare prospettiva nel nostro vivere... riempirsi di cose che non potranno mai rispondere ai bisogni fondamentali del nostro vivere, sembra ormai lo sport migliore che sappiamo praticare... invece, cari amici, stiamo solo cercando di anestetizzare il dolore, di sentirlo meno e così , piano piano ci stiamo assuefando al farmaco (il denaro), che non riuscendo più a fare veramente quello che gli chiediamo, apre vie di sfogo nei rancori, nell’odio, nella non accoglienza del diverso.... PENSIAMO DI ESSERE ONNIPOTENTI E INVECE.... ABBIAMO PAURA!!!
E facciamo la figura di chi recita la parte di essere soddisfatto, ma che in fondo al suo cuore, sa benissimo che c’è un vuoto da colmare che va oltre la semplice forza umana (materialità, intelligenza, fantasia). La risoluzione a tutto prende le radici dalla stessa fertile terra... il cuore di Dio... si chiama CARITA’.
E per me questa è ben scritta sul volto di Tesfai (vuol dire speranza), che ha già perso i genitori malati di Aids e che lui stesso ha contratto la malattia da quando era nella pancia della mamma... o di Ahud che caduto da una pianta si è frantumato le ossa di un ginocchio e siccome il padre pensava che non ce l’avesse fatta (cosa assurda), per tre settimane è rimasto senza mangiare (sarebbe stato uno spreco tanto stava già morendo), fino a quando vedendo che non moriva, il padre lo ha portato dalle suorine... era ridotto pelle e ossa, veramente in fin di vita.. adesso sorride e ringrazia Dio tutti i giorni per il dono della vita... la gamba è stata operata e ora dice che appena starà bene, diventerà un campione di calcio... e a noi va bene che sogni.. vuol dire che è tornato a vivere.. Ringraziamo il Signore che non ci fa mai mancare i suoi doni e i suoi benefici...
Ora vi saluto di cuore... vi lascio il mio indirizzo, numero di telefono, fax, email ed anche il conto corrente a cui si possono mandare degli aiuti tramite banche (un vostro piccolo contributo qui vale molto e si può veramente fare molto)...
Vostro affezionatissimo

Abba Cesare



Abba Cesare Galbiati
Don Bosco Centre
P.O.Box 77
Gambela (Ethiopia)

Tel. 00251.7.51.14.06
Fax. 00251.7.51.14.09
Email. cgalbia@yahoo.it



Per eventuali aiuti:

Commercial Bank of Ethiopia
Addis Abeba Main Branch
International Division
Account No. 01704/171885/00
Salesians of Don Bosco
Swift Code: CBETETAA

Come Causale mettere:
PER DON CESARE GALBIATI