Parrocchia di San Giovanni Bosco
Lettera di Don Cesare Galbiati
15 febbraio 2004
Carissimi Amici,
eccomi a scrivervi dopo quindici giorni dal mio arrivo in terra di Etiopia.
Devo dire che sono state settimane veramente molto piene e un po' faticose per il fatto che mi sono messo in moto per fare i documenti necessari ad ottenere il permesso di lavoro.. Devo dire che rimpiango gli uffici statali italiani. qui sono veramente molto lenti.
In questo primo periodo vivo nella casa salesiana di MEKANISSA, una località situata nella periferia più povera di Addis Abeba, dove abbiamo un grande oratorio, una scuola primaria (elementari e medie), una bellissima chiesa che presto diventerà parrocchia.. Il contatto con i più poveri è quotidiano, a partire dall'attività che Donato svolge in oratorio. il numero dei bambini a cui dà da mangiare ogni giorno è aumentato (sono ormai sui 220).
E' anche aumentato molto il lavoro dell' Egiserà, non ai livelli di quella di Zway, ma devo dire che tutta la produzione è aumentata e si è migliorata, questo è motivo di gioia e di soddisfazione anche delle ragazze che ci lavorano. Il mio compito principale è ancora soprattutto quello di studiare, ma la situazione è totalmente diversa da quella dell'Irlanda.. Qui al pomeriggio, dopo la scuola e qualche ora di studio, mi immergo come posso nelle varie attività che si stanno svolgendo in missione o fuori. Il contatto continuo con la gente mi aiuta a mettere subito in pratica quello che imparo a scuola la mattina.
E' vero che la lingua del cuore parla molto e che loro sono contenti di averci con loro... ma vi assicuro che parlare un poco anche la loro lingua apre molte strade per arrivare al cuore e ti avvicina molto a loro. La scuola dura tutta la mattina ed ha un solo insegnante di nome: "Sefu". Siamo otto allievi: ci sono io, una volontaria italiana e sei suore di Madre Teresa (Una più fuori dell' altra..ahahahahahah), è troppo bello poter mettere in comune la tua esperienza con quella di altri che fanno un pezzo
di strada con te.
La situazione a Gambela sembra migliorata, ma questo è soprattutto dovuto alla presenza massiccia dell'esercito, infatti alla fine di Gennaio, in una località non nel distretto di Gambela ma vicino (comunque con popolazione di etnie uguali a quelle di Gambela), c'è stata un'altra strage simile a quella successa in Dicembre con altre 150 vittime.. Comunque sono sicuro che non lo
sapevate perché il governo etiope tende a coprire queste cose all'opinione pubblica mondiale.
Le pulci si fanno già sentire.. Lasciando i loro tracciati di punture su braccia e gambe.. Non è un problema sono una buona compagnia... Se uno mi chiedesse: "Come vedi l'Etiopia adesso che sei lì?", io risponderei con un fatto che mi è capitato il primo giorno dal mio arrivo ... Era la festa di Don Bosco, in oratorio c'erano i giochi organizzati. Stavo assistendo alla corsa coi sacchi (qui basta poco per divertirsi), chi vinceva la gara riceveva una caramella. Dopo un po' di gare vedo avvicinarsi ai sacchi una bimba di 7 o 8 anni, poliomielitica, a stento riusciva a camminare con le stampelle.. Si avvicina e raccoglie un sacco. subito un animatore fa per andare per toglierlglielo (era impossibile che ce la facesse), io però ho fermato subito l'animatore, volevo vedere dove la bimba voleva arrivare... Si è infilata il sacco da sola, mi ha fatto un gran sorriso, ha chiuso gli occhi e si è concentrata, ha preso tutte le pochissime energie che il suo corpicino aveva ed ha fatto un piccolissimo
salto in avanti, cadendo anche, ma avrei voluto che voi poteste vedere quel sorriso.. per lei è scattata la caramella. aveva vinto la sua battaglia! Per me è scattato il pensiero... In questo momento l'etiopia non ha energie per fare un gran salto in avanti.. Siate voi, col vostro impegno costante a far si che questo popolo abbandoni le stampelle e riesca da solo a fare dei gran balzi in avanti..
Questa è la mia speranza e soprattutto quella di tanti missionari, molti li conoscete anche voi, che da anni spendono la loro vita per questo popolo che quotidianamente vuole riscattare la sua dignità.
Il Signore vi accompagni sempre nella generosità del vostro impegno verso chi non ha niente, e al servizio dei più poveri vi faccia scoprire anche il gusto dell'amicizia che diventa condivisione e fatica per un ideale comune..
Un abbraccio forte forte a tutti...
Vostro affezionatissimo
Abba Cesare
Provo anche a mandarvi una foto speriamo di riuscirci. Ciao ciao!!!
a cura di Webmaster